TERZO CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN RESTAURO

DI MANUFATTI  ARCHITETTONICI ALLO STATO DI RUDERE         

 

            

  

anno accademico 2003-2004

 

 

Il problema

Il restauro archeologico (conservazione e manutenzione di manufatti architettonici allo stato di rudere) rappresenta un ambito interdisciplinare che, ancora poco frequentato, presenta un notevole potenziale di sviluppo. Una delle singolarità che presenta è legata alla condizione dinamica in cui gli interventi avvengono e alla variabilità costante delle  condizioni in cui i manufatti si troveranno a vivere.

Obiettivi formativi

La formazione degli operatori di un settore professionale che ha connotazioni certamente singolari esige un curriculum di studi appropriati e tirocini sul campo poiché la degenerazione delle strutture archeologiche si presenta con forme patologiche che hanno soglie di tollerabilità molto ridotte. Gli obiettivi sono: conoscere i fondamenti della disciplina in un quadro di riferimento interdisciplinare; conoscere le casistiche più usuali e saperle riconoscere sul campo; individuare le patologie ricorrenti nelle aree e nei monumenti archeologici; sapere organizzare e condurre una campagna di indagini diagnostiche e rilevazioni specifiche; produrre materiali documentari esaurienti e progetti di intervento efficaci; condurre un cantiere di restauro in ambito archeologico; controllare la qualità del lavoro in corso d’opera e saperne collaudare i risultati.

Finalità del corso

Il Corso si propone l’approfondimento di tematiche relative al restauro archeologico, addestrare giovani laureati a un lavoro realmente interdisciplinare e fornire strumenti critici e operativi. Soprattutto nel caso di interventi di emergenza che rappresentano la più frequente condizione di lavoro, quando si è obbligati ad eseguire analisi diagnostiche tempestive e predisporre i più opportuni interventi nella consapevolezza che agli eventuali errori non sarà più possibile porre rimedio. 

Tematiche del corso:

·      Archeologo e architetto: competenze specifiche e necessità interdisciplinari (Verifica delle competenze e definizione di una possibile collaborazione, con altri specialisti, in un ambito di scavo archeologico e di restauro architettonico. Definizione di alcuni problemi di metodo e di strategia applicativa)

·      il cantiere di scavo e di restauro in condizioni di emergenza (Definizione dei rischi immediati e futuri per gli operatori, per il sito e i materiali, perdita di informazioni. Pronto intervento sullo scavo e nel cantiere di restauro)

·      le emergenze (Il rischio di terremoti, alluvioni e frane; la gestione dell’emergenza)

·      degrado dei materiali e dissesto delle strutture (Analisi dei fenomeni degenerativi e la velocità con cui le patologie -evidenti o subdole- si evolvono nelle strutture fisse e nei reperti mobili. Caratteristiche dei materiali edili, diagnostica e interventi)

·      il cantiere (Specificità del cantiere di scavo e del cantiere di restauro. Gestione del progetto e direzione dei lavori; merceologia del restauro. La sicurezza, indicazioni sulla normativa vigente e sulle procedure tradizionali)

·      i costi del progetto e del cantiere (Predisposizione di capitolati specifici e la previsione delle spese. L’aggiornamento in corso d’opera)

·      conservazione e valorizzazione (Valutazione delle possibilità di conservazione in situ -con strutture protettive oppure senza protezione- e, in alternativa, in luogo diverso. Il rinterro e soluzioni alternative; predisposizione di programmi di manutenzione)

·      la conservazione del contesto (Analisi dei fenomeni degenerativi del territorio antropizzato e del paesaggio, indicazioni operative diagnostiche e di intervento).

 

Durata del corso

Il Corso prevede 75 ore di attività (50 di lezioni e didattica assistita, 25 di partecipazione a un cantiere) e si svolgerà nei mesi di settembre e ottobre 2004 (venerdi e sabato mattina).

Crediti formativi

Al Corso di Perfezionamento saranno riconosciuti 6 crediti formativi complessivi.

Ammissione

Sono ammessi laureati in Architettura, Lettere con indirizzo in Archeologia, Conservazione dei beni architettonici ed ambientali e Scienze Geologiche. Il numero massimo di iscritti è 25, il minimo 10. La selezione delle domande sarà stabilita in base al voto di laurea, ai titoli e alle pubblicazioni ed eventuale colloquio motivazionale.

 

Presentazione delle domande

Le domande di ammissione, munite di marca da bollo di € 10,33 e complete di curriculum vitae, titoli e pubblicazioni, vanno indirizzate alla Segreteria del Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici (già Dipartimento di Storia dell’Architettura e Restauro delle strutture architettoniche-Sezione Restauro), via P.A.Micheli 8, 50121 Firenze (ore 8-13 sabato escluso) entro il termine del 15.06.2004.

 

Frequenza del corso

La frequenza è obbligatoria. Al termine del corso, previo accertamento dell’adempimento degli obblighi didattici previsti, sarà rilasciato un attestato di frequenza.

 

Quota di iscrizione

L’importo della quota di iscrizione al Corso è di € 929,82 da pagarsi in un’unica soluzione entro il 18.07.2004, tramite bollettino di c/c postale n.30992507, intestato a Università degli Studi di Firenze e distribuito dalla Segreteria del Dipartimento oppure mediante bonifico bancario sul c/c 3673/9, Banca Toscana, sede di Firenze, ABI 03400 CAB 02800 indicando nella causale “3° Corso di Perfezionamento in Restauro Archeologico - Dipartimento di di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici.

 

Informazioni

sig.ra Marzia Messini, Segreteria del Dipartimento, Sezione Restauro, ore 8-13 (sabato escluso) tel 055 50774225, fax 055 5001988, e-mail: resta@unifi.it. Arch. Simona Carnevale (simona.carnevale@unifi.it)

 

Direttore del corso

Prof. Luigi Marino (luigi.marino@unifi.it)

 

Consiglio Scientifico

Prof Francesco Gurrieri  (Università di Firenze), prof Riccardo Francovich (Università di Siena), arch Renato Perinetti (Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Valle d’Aosta), prof Piergiorgio Malesani (Università di Firenze), prof Rosario Paone (Università di Napoli), prof. Fabio Maniscalco (Università di Napoli), arch. Stefano Gizzi (Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Sassari e Nuoro); prof Luigi Marino (Università di Firenze).

   

       Le lezioni, le altre attività didattiche e le ricognizioni del Primo Corso di Perfezionamento in restauro archeologico di manufatti architettonici allo stato di rudere (sett.-ott. 2002) sono state svolte da:

Edoardo Borzatti von Löwenstern, Massimo Coli, Francesco Gurrieri, Piergiorgio Malesani, Luigi Marino, Michele Paradiso, M.Adele Signorini, Vanessa Bertini, Federica Caciolli, Annalisa Morelli, Cinzia Nenci, Roberto Sabelli (Università di Firenze); Giovanni Benenati (Università di Bologna); Tiziano Mannoni (Università di Genova); Errico Cuozzo, Federico Marazzi (Istituto Universitario S.Orsola Benincasa), Salvatore D’Agostino, Fabio Maniscalco, Rosario Paone (Università di Napoli); Giovanni Coppola (Università di Salerno); Riccardo Francovich (Università di Siena); Francesco Doglioni (Università di Venezia); Manfred  Schuller (Università di Bamberga); Jean Terrier (Università di Ginevra); Michel Colardelle (Ecole du Louvre, Parigi); Osama Amdam (Università al Quds, Gerusalemme); Gabriella Poggesi, Pasquino Pallecchi, Anna Rastrelli (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana); Mirella Calvani (Soprintendenza archeologica per l’Emilia Romagna), Giuseppina Spadea (Soprintendenza archeologica della Liguria); Fioravante Vignone (Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il paesaggio del Molise); M.Letizia Conforto (Soprintendenza archeologica di Roma); Stefano Gizzi (Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Sassari e Nuoro); Lorenzo Appolonia, Gaetano De Gattis, Renato Perinetti (Soprintendenza ai Beni e le Attività Culturali della Valle d’Aosta); J-Yves Marin (Musée de Normandie, Caen); Michele Piccirillo (Studium Biblicum Franciscanum, Gerusalemme); Basema Hamarneh (Centro Studi del Vicino Oriente, Milano); Stefano Pulga (Co.Re, Aosta); Antonella Grossi, Sandra Mattarozzi, Serena Nesti (Istituto Cooperativo per l’Innovazione, Bologna); Susanna Bianchi (Cooperativa Archeologia, Firenze);  Gianni Perbellini (Europa Nostra, Den Haag); Anna Lega (Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza); Gianfranco Morelli (Geostudi, Livorno); Giovanni Cagnoni (Europan, Padova); Giuseppe Infranca (Centro A. De Stefano, Roma); Nicoletta Martinelli e Olivia Pignatelli (Dendrodata, Verona); Paola Fresco e Peter Hudson (Multiart, Verona).

          Sintesi significative dei testi delle lezioni docenti sono raccolti nel volume: L.Marino (a cura),  Il restauro di manufatti architettonici allo stato di rudere. Corso di perfezionamento 2001-2002, Alinea, Firenze 2002

         Le lezioni, le altre attività didattiche e le ricognizioni del Secondo Corso di Perfezionamento in restauro archeologico di manufatti architettonici allo stato di rudere (sett.-ott. 2003) sono state svolte da:

Roberto Cecchi (Ministero per i beni e le attività culturali), Francesco Doglioni, Sauro Gelichi (Università di Venezia), Franco Cambi, Riccardo Francovich (Università di Siena), Marco Bini,  Edoardo Borzatti von Loëwenstern, Nicola Casagli, Massimo Coli, Luigi Dei, Luigi Marino, Michele Paradiso, Roberto Sabelli, M.Adele Signorini (Università di Firenze), Paolo Lanari (Scuola Normale di Pisa), Chiara Dezzi Bardeschi (Unesco, Parigi), Salvatore D’Agostino, Fabio Maniscalco, Rosario Paone (Università di Napoli), Giorgio Forti (Accademia Cignaroli, Verona), Grazia Tucci (Politecnico di Torino), Peter Hudson (Multiart, Verona), Olivia Pignatelli (Dendrodata, Verona), Stefano Gizzi (Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio di Sassari e Nuoro), Elvezio Galanti (Dipartimento della Protezione Civile, Roma), Paolo Malesani (Provincia di Verona), Riccardo Romeo Jasinski (Croce Rossa Italiana), Maysoun Al Khouri, Giuseppe Infranca (Istituto Superiore A.de Stefano, Trapani), Charles Bonnet (Service cantonal d’Archéologie, Ginevra), Lorenzo Appolonia, Gaetano De Gattis, Corrado Pedeli’, Renato Perinetti (Dipartimento cultura, regione Valle d’Aosta), Amedeo Bellini, Luigia Binda (Politecnico di Milano), M.Letizia Conforto (Soprintendenza archeologica di Roma), Annalisa Morelli (Geostudi, Livorno) Claudio De Santoli, Lucilla Rami Ceci (Università di Roma), Gianosvaldo Fadin, Carlo Fasoli (Iprom, Verona), Angela Tufani (Soprintendenza Archeologica, Perugia),  Gaetano Palumbo (University College, London), Michel Colardelle (Ecole du Louvre, Parigi), Stefano Pulga (Co.Re, Aosta)

 

 

COURS DE PERFECTIONNEMENT EN RESTAURATION

D’OUVRAGES ARCHITECTURAUX A L’ETAT DE RUINE

 

Le problème

La restauration archéologique (conservation et entretien d’ouvrages architecturaux à l’état de ruine) constitue un milieu interdisciplinaire encore peu fréquenté, dont le potentiel de développement est remarquable. L’une des singularités qui la caractérise est le dynamisme présidant aux interventions, et la variabilité constante de l’environnement dans lequel vivent les ouvrages.

 

Objectifs de la formation

La formation des opérateurs d’un secteur professionnel aux connotations bien particulières exige un cursus d’études appropriées et un apprentissage sur le terrain. La dégénérescence des structures archéologiques se manifeste sous des formes pathologiques dont les seuils de tolérance sont très réduits. Les objectifs de cette formation sont les suivants: connaître les fondements de la discipline dans un cadre de référence interdisciplinaire; connaître les études de cas les plus usuelles et savoir les reconnaître sur le terrain; identifier les pathologies récurrentes dans les zones et dans les monuments archéologiques; savoir organiser et mener une campagne d’enquêtes diagnostiques et établir des relevés spécifiques; produire une documentation exhaustive et des projets d’intervention efficaces; conduire un chantier de restauration dans le domaine archéologique; vérifier la qualité du travail en cours et être capable d’en estimer les résultats.

 

Finalité du cours

Le Cours se propose d’approfondir les thématiques relatives à la restauration archéologique, de former de jeunes diplômés universitaires à un travail réellement interdisciplinaire et de leur fournir les moyens critiques et opérationnels. Une attention particulière sera consacrée aux interventions d’urgence. Elles représentent la condition de travail la plus fréquente, où l’on est tenus d’effectuer des analyses diagnostiques rapides et de mettre en oeuvre les interventions les plus adéquates, en gardant à l’esprit que très souvent, il ne sera plus possible de remédier aux éventuelles erreurs.

 

Thématiques du cours:

·       Archéologue et architecte: compétences spécifiques et nécessités interdisciplinaires (Contrôle des compétences et définition d’une collaboration possible avec d’autres spécialistes, dans le domaine de la fouille archéologique et de la restauration architecturale. Définition de certains problèmes concernant la méthode et la stratégie d’application).

·       Le chantier de fouille et de restauration en conditions d’urgence (définition des risques immédiats et futurs pour les opérateurs, pour le site et les matériaux, perte d’informations, intervention d’urgence sur la fouille et dans le chantier de restauration).

·       Les urgences (Le risque des tremblements de terre, des alluviones et des éboulements; la gestion de l'urgence)

·       Dégradation des matériaux et déformation des structures (analyse des phénomènes de dégénérescence et de la rapidité d’évolution des pathologies - évidentes ou occultées - des structures fixes et des pièces mobiles, caractéristiques des matériaux de construction, diagnostic et interventions).

·       Le chantier (spécificité du chantier de fouille et du chantier de restauration; gestion du projet et direction des travaux; technologie commerciale de la restauration; la sécurité, introduction à la réglementation en vigueur et aux procédés traditionnels).

·       Les coûts du projet et du chantier (Préparation de cahiers spécifiques et prévision des frais;  la mise à jour en cours de travail).

·       Conservation et mise en valeur (Evaluation des possibilités de conservation in situ – avec ou sans structures de protection - et, en alternative, dans un autre lieu; le remblai et les solutions alternatives; mise en place de programmes d’entretien).

·       La conservation du contexte (analyse des phénomènes dégénératifs du territoire anthropique et du paysage, introduction aux opérations de diagnostic et d’intervention).

 

Le Cours prévoit 75 heures d’enseignement (50 h de leçons et de travaux dirigés, 25 h de participation à un chantier). La formation s’étend du 5 septembre au 25 octobre 2004 (vendredi et samedi). Ne sont retenus que les étudiants titulaires d’une maîtrise dans les domaines suivants: Architecture, Lettres section Archéologie, Conservation des biens architecturaux et environnementaux, Sciences Géologiques. Un numerus clausus est fixé à 25.

 

 

SPECIALISATION COURSE IN THE RESTORATION

OF ARCHITECTURAL ARTEFACTS IN A STATE OF RUIN

 

The problem

Archaeological Restoration (conservation and maintenance of architectural artefacts in a state of ruin) is an interdisciplinary subject which, though still little known, has great potential for development. Among its peculiar features are the dynamic conditions in which operations are carried out and the constant variability of the conditions affecting the future life of the artefacts.

 

Formative goals

The training of operators in a professional sector thus singularly connotated requires an appropriate curriculum of studies and on-site training, since the degeneration of archaeological structures takes on pathological forms characterised by very low tolerance thresholds. The objectives are: knowing the foundations of the discipline in an interdisciplinary context; knowing the most common case histories and being able to recognise them on site; identifying the recurrent pathologies in the areas and archaeological monuments; knowing how to organise and conduct a campaign of diagnostic investigations and specific surveys; producing exhaustive documentary material and effective intervention projects; overseeing a restoration yard in an archaeological environment; checking the quality of the work in progress and knowing how to test the results.

 

Objects of the course

The purpose of the Course is to investigate topics connected with archaeological restoration, to train graduates in a truly interdisciplinary field and to provide suitable critical and operating tools. These tools will be especially crucial in the case of emergency interventions, which represent the most frequent operating condition, when the specialist is obliged to perform timely diagnostic analyses and decide on the most appropriate operating strategies with the awareness that, in most cases, errors cannot be remedied.

 

 Course topics:

·       Archaeologist and architect: specific expertise and interdisciplinary requirements (verification of expertise and definition of possible collaboration with other specialists in the context of archaeological excavations and architectural restorations. Definition of a few problems connected with methods and application strategies)

·       The excavation and restoration site under emergency conditions (Definition of immediate and future risks for the operators, site and materials, loss of information. Prompt intervention in the excavation and restoration site)

·       The emergencies (The earthquakes, floods and landslides risk; the emergency management)

·       Decay of materials and impairment of structures, (Analysis of degeneration phenomena and the speed with which the pathologies - both apparent and hidden - evolve in fixed structures and movable finds. Characteristics of building materials, diagnostics and interventions).

·       The site (Specificity of the excavation site and restoration site. Project management and work supervision. Restoration commerce technology. Safety, information regarding current regulations and traditional procedures)

·       Project and site costs (Drawing up the specifications and estimating costs.  Adjustments to work in progress)

·       Conservation and enhancement (Evaluating the possibility of on-site conservation - with protective structures or without protections - or, alternatively, at a different location. Reburial and alternative solutions; arranging maintenance programs)

·       Context conservation (Analysis of degeneration phenomena affecting the anthropized territory and landscape, diagnostic and intervention instructions).

 

The Course consists of 75 hours of teaching (50 hours of lectures and assisted experience, 25 hours of on-site training) and will be held September 5 to October 25, 2004 (Fridays and Saturdays). Graduates in Architecture, Arts with specialisation in Archaeology, Architectural and Environmental Conservation and Geological Sciences are welcome to enrol. Enrolment limit: 25.