Corso di Restauro Archeologico
Il Programma didattico del Corso (al Corso hanno collaborato la dr. Cinzia Nenci e gli arch. Simona Carnevale, Stefania Franceschi, Leonardo Germani, Francesca Malesani) svolto nell’a.a. 2002-2003 ha tenuto conto della specificità del Restauro Archeologico, area di confluenza di discipline diverse e variamente caratterizzate. L’insufficiente tempo a disposizione e il non indifferente carico didattico a cui la Facoltà sottopone gli studenti ci hanno suggerito di adottare, da qualche anno, una didattica breve, preventivamente sperimentata nel Corso di Restauro Architettonico. Funzionale a questo progetto è l’adozione di una didattica che consente l’elaborazione dei nuclei fondamentali della disciplina attraverso una serie di lezioni ed esercitazioni in aula e una serie ordinata di attività “di cantiere” da queste derivate e propedeutiche ad altre iniziative didattiche. In tal modo si consente ad ogni studente di comprendere globalmente il significato della materia e di acquisire la capacità di definire gli ambiti di approfondimento che gli sono più congeniali e/o che destano maggiori interessi.
La programmazione delle lezioni e delle esercitazioni è stata sviluppata trattando i nuclei fondamentali della disciplina in maniera da facilitare l’acquisizione di conoscenze e di abilità necessarie per affrontare consapevolmente ed efficacemente il progetto di restauro, in tutte le sue articolazioni. La metodologia è quella del problem solving, procedura fondamentale per stimolare gli studenti alla costante sperimentazione e alla ricerca di soluzioni innovative e congeniali a ogni situazione, stimolando le necessarie consapevolezze che consentono di evitare di cadere nel rischio degli automatismi delle operazioni da compiere.
Obiettivi
del corso Le articolate possibilità di attività per l'architetto e
l’archeologo non possono che svilupparsi intorno al concetto base di
"lavoro interdisciplinare", ambito nel quale ogni specialista possa
intervenire con la propria competenza e dignità disciplinare, senza gerarchie
prestabilite. Il restauro archeologico sempre più si configura come area di
confluenza interdisciplinare nella quale sono richieste conoscenze specifiche ma
anche informazioni che riguardano altre competenze.
Modalità
della didattica Il
lavoro ha lo scopo di fare acquisire agli studenti, oltre ai contenuti della
disciplina, una metodologia operativa e la capacità di trovare soluzioni
efficaci ed adeguate alla singolarità delle richieste. Il corso prevede
lezioni e comunicazioni anche di docenti esterni alla Facoltà, esercitazioni
in aula e all'esterno, sopraluoghi e ricognizioni, partecipazione a cantieri
di scavo/restauro
Ogni
prova è regolata secondo il seguente schema di programmazione: obiettivo
specifico e complessivo, contenuti, modalità di esecuzione, strumenti e
tempi, tipo di verifica (test misuratori dei contenuti disciplinari acquisiti e
delle capacità sviluppate).
Una
attenzione particolare è posta a favorire gli scambi di esperienze tra studenti
che provengono da regioni italiane diverse e tra questi e gli studenti stranieri
che partecipano a programmi Erasmus.
La
Restauration Archéologique se configure toujours comme une matière
interdisciplinaire dans laquelle sont exigée des connaissances spécifiques
et une grande capacité d’application, en temps restreints et lors de
conditions d’urgence, informations et abilité opérative de grande
confiance.
Les
arguments traités au cours sont:
L’archéologie, les questions générales et les méthodes, architectes et
archéologues; la recherche, critères generaux et applications; la composante
“temps” dans l’architecture, les séquences de l’histoire, l’histoire
locale; l’histoire des techniques constructives, solutions de grandes
applications et solutions moins courantes; la stratigraphie, généralité et
applications dans les disciplines historiques et dans la conservation; la
recherche sur le terrain, critères et techniques, les inspections et
reconnaissance, les critères méthologiques et indications opératives; relevé
graphique, documentation photographique, études d’urgence et études
dynamiques; dégradation des matériaux de construction et désordre des
structures; pathologie évidentes et pathologie cachées, rapidité du développement
de certaines formes dégénératrices; enquêtes specialisées et
interdisciplinaires; enquêtes “pour échantillon” et elaboration
statistique, élaboration thèmatique; intervention de conservation,
indications générales et exemples, la manutention ordinaire et interventions
d’urgence; la tutelle des sites et des parcs archéologiques; la manutention
ordinaire, procédures et instruments; spécificité du chantier de
restauration archéologique, l’essai d’enquetes et d’intervention;
curriculum formatif et apprentissage, mise au courant professionnel.
Modalité
didactique: Le
travail porte à faire acquerir aux étudiants, en dehors du contenu de la
discipline, une méthodologie opérative et la capacité de trouver des
solutions efficaces et adéquates à la singularité de la demande. Chaque
preuve est regulée second les schémas suivants de programmation: objectif
complet et spécifique, contenus, modalité d’execution, type de vérification
(test pouvant mesurer les contenus disciplinaires acquis et la capacité développée).
Archaeological
restoration is ever more an interdisciplinary subyect requiring specific areas
of knowledge and a great ability to apply this knowledge with operational
skill and reliability, especially in situations of emergency where time is
limited.
Curso
de Restauración Arqueológica
La
restauración arqueológica cada vez más se configura como un área de
confluencia interdisciplinar en la cual son requeridos conocimientos específicos
así como información que pertenece a otras competencias. Las actividades
previstas están enfocadas a la formación de un nivel de conocimiento de las
condiciones del arquitecto comprometido en un contexto arqueológico y de las
capacidades profesionales requeridas.
Aspectos
tratados en el curs:o La
arqueología, conceptos generales y de método; La investigación, criterios
generales y aplicaciones; La componente tiempo en la Arquitectura, la historia
seriada, la historia local; Historia de las técnicas constructivas,
soluciones de aplicación general y soluciones especificas; La estratigrafía,
generalidades y aplicaciones en las disciplinas históricas; La investigación
sobre el terreno, criterios y técnicas; toma de datos y reconocimientos,
criterios metodológicos e indicaciones operativas; Recogida de la información,
organización de los datos, elaboración estadística de la información sobre
la base temática; Verificación y reconocimientos, criterios y aspectos
operativos; El levantamiento gráfico y la documentación preventiva,
actualización de los diseños y la documentación durante los trabajos;
Levantamiento gráfico y documentación fotográfica para intervenciones de
urgencia e intervenciones dinámicas; Degradación de los materiales de
construcción y agotamiento de la estructura; Patologías evidentes y patologías
ocultas, velocidad de desarrollo de algunas formas degenerativas; Intervención
“por muestras” y elaboración estadística, trabajos temáticos;
Intervención conservativa, indicaciones generales y ejemplos; Intervenciones
de emergencia; Tutela de los lugares y parques arqueológicos; Manutención
ordinaria, procedimientos e instrumentos; Consolidación
preventiva y definitiva; Especificidad de las obras de restauración
arqueológica; Control normativo de las investigaciones y las intervenciones;
Divulgación de resultados; Curriculum formativo y reciclaje profesional.
Modalidad
de la didáctica: El
trabajo esta enfocado a que los estudiantes adquieran, a parte de los
contenidos de la disciplina, una metodología operativa y la capacidad de
encontrar una solución eficaz y adecuada a la singularidad de los problemas.
Cada prueba es regulada según el siguiente esquema de programación: objetivo
especifico y general, contenidos,
modalidad de ejecución, instrumentos y tiempo, tipo de comprobación (test
evaluador de los contenidos disciplinarios adquiridos y capacidades
desarrolladas).
il
cantiere
Il programma di interventi di cantiere è la conseguenza diretta di quello sviluppato il precedente a.a. Abbiamo avuto la disponibilità del cantiere della tomba etrusca a tumulo di Mercatale Valdipesa (grazie alla collaborazione della dr.a Anna Rastrelli della Soprintendenza Archeologica della Toscana e il dr. Daniele Gregori), l’area archeologica di via della Nave a Bagno a Ripoli (in collaborazione con i dr. Mauro Cresci, Ilaria Alfani e Laura Dainelli della Archeoprogetti e l’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli) e il cantiere di un tratto delle mura urbane di Lastra a Signa (in collaborazione con l’Amministrazione Comunale). Altri cantieri disponibili sono quello di qala’at al Mishnaqa in Giordania (grazie alla collaborazione con il Dept. of Antiquities del Regno Ashemita di Giordania e il prof. Michele Piccirillo dello Studium Biblicum Franciscanum con un finanziamento del Ministero per gli Affari Esteri), quello di Qasr Rabba in Giordania (in collaborazione con la dr.a Jacqueline Gysens Calzini dell’Istituto Italiano per l’africa e l’Oriente) e dello château de Roulbeau a Ginevra (in collaborazione con il prof. Jean Terrier del Dép. des Travaux Publiques, Service d’Archéologie de Genève).
Lo scopo delle tesi di laurea è quello di aprire nuovi orizzonti disciplinari e stimolare rinnovati ambiti di ricerca.
Tra
le tesi presentate negli ultimi tre anni si ricordano quelle che riguardano il
restauro archeologico:
S.Iacino,
Cirella medievale. Un sito abbandonato
P.Diomede,
Osservazioni sulle tecniche costruttive d’epoca bizantina e normanna a Canosa
C.Berni
Canani, F.Fiori, Il giardino del Museo archeologico di Firenze: smontaggio,
ricomposizione e riproduzione di monumenti. Correl. dr. A.Romualdi (Soprint.
archeol. Fi) e prof P.Grossoni (Unifi)
S.Portelli,
L.Cirina, F.Bertoli, Il giardino del Museo archeologico di Firenze: ipotesi
di conservazione e progetto di agibilità. Correl. dr. A.Romualdi (Soprint.
archeol. Fi) e prof P.Grossoni (Unifi)
G.Deieso,
D.Innocenti, Il giardino del Museo archeologico di Firenze: problemi di
documentazione e conservazione delle tombe. Correl. dr. A.Romualdi (Soprint.
archeol. Fi) e prof P.Grossoni (Unifi)
A.Deroma,
L.Deriu, Restauro archeologico: la conservazione dei ruderi negli ambienti
umidi. Correl. prof R.Sabelli (Unifi) e prof. PG.Malesani
(Unifi)
C.Braconi, Tecniche
costruttive di epoca etrusca. Castelsecco. Correl. dr P.Grassi Zamarchi (Soprint.
archeol. Fi)
T.Decaria, L’uso
del verde nei siti archeologici. Il caso del tempio dorico a Vibo Valentia.
Correl arch. R.Gaudio (Unifi)
M.Dimo,
M.Stefanoni, Il villaggio fortificato di Mursia. Un insediamento costiero
sulle antiche rotte dell’ossidiana dalla interpretazione alla conservazione.
Correl. prof. E.Borzatti e prof. G.Tempesta (Unifi), dr C.Manganelli (CNR, Fi)
R.Lupo,
Le gravine di Grottaglie. Problemi di conservazione
A.Parrini
Cantini, La ricostruzione didattica nei siti archeologici
C.Anastasiadis,
La “catena operatoria” per il restauro
A.Cedro
e G.De Leo, Interventi di restauro archeologico a Catania e Perugia durante
il fascismo
I.Cavarretta,
R.Cavallaro, Architettera fortificata arabo-normanna in Sicilia
V:Bertini.
F.Caciolli, Modello e simulazione. Problemi di addestramento per il restauro.
Correl dr C.Nenci (Unifi)
A.Torres,
La conservazione dei siti archeologici a Rimini
N.Musso,
E.Papa, G.Pandolfini, Le integrazioni delle lacune
M.Lukezic,
G.Mengozzi, La tutela dei monumenti in area di guerra: il caso della moschea
Tabacica a Mostar. Correl dr F.Maniscalco (Unina)
B.Miglietta,
F.Paracciani, Edifici di Roma antica nei film storici Correl dr C.Nenci (Unifi)
T.Radi,
Consolidamento precauzionale in corso d’opera in uno scavo archeologico.
Correl prof M.Paradiso (Unifi)
E.Grilli,
Acropoli di Populonia. Analisi delle tecniche costruttive delle mura.
Correl dr. A.Romualdi (Soprint. archeol. Fi)
M.Petruzzi,
Torri colombaie in provincia di Lecce. Tecniche costruttive e problemi di
conservazione. Correl prof N.E.Baldaccini (Unibo)
T.Maglie
e A.Buongiovanni, Siti archeologici e bioarchitettura. Sperimentazioni
nell’area di Fiesole. Correl. dr F.Fratini (CNR, Firenze), G.Gallieri (Grass,
Ferara)
M.Pruonto
e V.Alba, Opere fortificate di origine normanna nella provincia di Bari
A.R.Amato,
Architetture fortificate di epoca normanna in Sicilia
D.Giura,
Il donjon in terra di Bari. Tecniche costruttive murarie medievali
V.Missiroli
e R.Mazzeo, La conservazione dei mosaici esterni della chiesa di S.Croce a
Ravenna. Correl. dr R.Angelini (Unifi) e dr G.C.Grillini
D.Roso
e M.Tomassetti, Il rilievo di un sito inaccessibile. Correl. arch
F.Malesani e arch. A.G.Giusti (Unifi)
A.Russo,
Ostia Pompeiana: una proposta di classificazione, ricomposizione e
valorizazzione. Correl. Prof. A.Acocella (Unifi), dr. S.C.Nappo (Sopr.
Pompei)
P.Molinaro,
Terme romane di Acconia di Curinga (cz): analisi conoscitive e ipotesi
conservative. Corr. Arch. G.Gaggio (Unifi)
A.Figliuolo
e G.Stefania, Il ponte sull’Ofanto a Canosa di Puglia. Correl arch.
M.Cilla (Unifi)
C.Santella,
Proposta di un metodo per la conoscenza e la conservazione dei pavimenti
mosaicati. Sperimentazione sui mosaici fiorentini. Correl. Dr C.Nenci e
arch. A.Morelli (Unifi) e dr C.Zizola
C.Piscopiello
e S.Raeli, Bait ash-sha’ar, l’architettura dei nomadi. Correl prof
E.Borzatti (Unifi) e arch. S.Carnevale (Unifi)
S.Bini
e F.Ceccherelli, Ipotesi di un percorso archeologico-didattico in area
urbana. Correl. arch. M.Pagni (Soprint. archeol. Fi)
C.Nazzaro,
I mausolei pagani a pianta centrale di Pozzuoli
K.Levi,
Il rischio alluvioni nelle aree archeologiche. Il caso della villa romana al
Varignano. Correl. Prof G.Vianello (Unibo), dr. L.Gervasini (Soprint.
archeol. Ge)
G.Gallo
e A.Gennaro, Comunicazione e didattica nel cantiere di scavo e restauro
archeologico. Correl. Dr. A.Di Niro (Soprint. archeol. Cb)
R.Provenzano
e M.Ruggeri, Saepinum e Scolacium: due aree archeologiche a confronto.
Correl. Prof. M.Matteini Chiari (Unipg) e arch. D.D’Angelo (Unifi)
S.Marri
e E.Marcellini, Landscape Arcaheology. Metodologie di indagine e
interpretazioni. Correl. Arch S.Carnevale (Unifi)
A.Longobardi,
Roca e il mare. Dalle origini al degrado. Correl. dr A.Maruca
R.Zanantoni,
Le terramare della provincia di Modena. Degrado, tutela e valorizzazione.
Correl arch C.Ferrari (Regione Emilia Romagna)
M.Nardini,
M.Ferdani, S.Poddi, Tracce di impalcature lignee in alcuni edifici della
Versilia e Lunigiana, Correl arch M.Ola
A.Bramanti,
Apparecchi murari rinforzati con barre di legno (opus gallicum): esempi in alta
Toscana
S.Perrone
e A.Battafarano, L’architettura fortificata di epoca normanna in Basilicata
Correl arch.A.Giovannucci (Soprint. Pz)
B.A.Merenda,
L’architettura fortificata di epoca medievale nella diocesi di
Palermo. Osservazioni sui materiali e sulle tecniche costruttive. Correl dr
F.Maurici (Soprint. Pa)
R.Nardi
e G.B.Andrao, Le fortificazioni della provincia di Teramo. Schedatura dei
siti, analisi di tre rocche d’altura e proposte di intervento
C.Tarquini,
La necropoli di Fossa (Aq). Problemi di conservazione e tutela
P.Scaringella,
Le cave di “pietra caduta” a Canosa di Puglia. Correl. arch
S.Carnevale (Unifi)
A.Peru, Pinnettos. Le
capanne della Sardegna pastorale.
Correl. dr. C.Nenci e arch. C.Zannoni
R.Lovino
e I.Giungato, L’architettura delle palafitte. Indagini dalla torbiera di
Fiavè al panorama palafitticolo
dell’area alpina. Correl. dr. C.Cavazzuti
L.Bosso,
Il controllo delle acque nei siti archeologici. Il caso di Sibari. Correl.
prof. R.Sabelli e prof. P.G.Malersani (Unifi)
R.Bombino,
La “dislocazione” di edifici ridotti allo stato di rudere. Correl.
prof. M.Paradiso (Unifi)
J.S.Geiss,
La villa di Jamreen in Siria. Correl. prof. M.Paradiso, prof.
C.A.Garzonio e arch F.Flannino (Unifi)
Pl.Ruggeri,
Conservazione dei mosaici di Tindari e S.Biagio, Correl. arch. C.Santella
F.Vizzosi
e R.Giannini, Conservazione e valorizzazione dei ruderi urbani: le terme di
Nerone a Pisa. Correl. dr. S.Bruni (Soprint. archeol. Fi)
L.Bossio,
Il controllo delle acque nelle aree archeoloche. Il caso di Sibari.
Correl prof. PG: Malesani e prof. R.Sabelli (Unifi)
A.Piazza,
Conservazione preventiva: un approccio metodologico per l’analisi di due
ipogei fiorentini. Correl. dr. Cinzia Nenci (Unifi),
S.Deruvo,
Coperture in pietra nella Provincia Araba bizantina. Il caso di Nittl.
Correl. B.Hamarneh (Centro Studi del Vicino Oriente, Milano)
V.Giacalone,
Architetture medievali nella diocesi di Mazara del Vallo. Correlatore dr.
A.Maurici (Soprint. Pa)
M.Scola,
E.Sterzi, La porta Leona a Verona. Correl. arch. V Zorzella
B.Maran,
Rischio e vulnerabilità in un sito archeologico. Ipotesi per interventi a
basso impatto ambientale
A.Librale,
M.Poggi, La villa romana di Bocca di Magra. Correl. dr. L.Gervasini (Soprint.
archeol. Ge)
S.Sasso,
G.Ciampa, Torri normanne in Irpinia: dalla motta al donjon. Correl. prof.
G.Coppola (Unisa)
B.Clemente,
G.Torcasio, Studio sulle tecniche costruttive di epoca
romana-normanna-aragonese in Puglia e Calabria
R.Cocciolo,
GB.Burdo, La grotta di san Chirico al Monte Raparo: indagini per la
conservazione. Correl.
arch. L.Bubbico
L.Errigo,
L.Diosi, I ponti romani della Val Ponci nel tratto finalese della via Julia
Augusta. Correl. dr. F.Bulgarelli (Soprint. archeol. Ge)
C.Gallorini,
GM.Garrucciu, I templi a pozzo nella sardegna nuragica. Il culto delle acque.
Correl. arch. S.Carnevale (Unifi)
F.Ladani,
A.Licciardi, T.Valente, Il complesso monumentale di porta Praetoria ad Aosta.
Correl. arch. R.Perinetti (Soprint. Ao), arch. A.Morelli (Unifi)
F.Cecchi,
L’isola del Tinetto. Correl. dr. A.Frondoni (Soprint. archeol. Ge)
S.Manna,
G.Licciardi, Archivi di carta, archivi del suolo. Correl. dr C.Dezzi
Bardeschi (Unesco, Paris), arch. S.Carnevale (Unifi)
L.Ramacciato,
C. Di Paola, Lo studio di un territorio pluristratificato. Il sistema delle
strutture monastiche in area molisana. Correl. arch. S.Carnevale (Unifi)
C.Corsucci,
F.Aquilini, La protezione delle creste dei muri. Correl. arch. S.Gizzi (Soprint.
Ss e Nu)
A.E.Borgese,
La rappresentazione grafica nel restauro
F.De
Gaetano, P.Rossi, Le mura antiche di Spello, Correl. prof G.Cruciani
Fabozzi e arch. L.Pecchioli (Unifi), arch A.Tufani (Soprint. archeol. Pg)
L.Fattibene,
La gestione delle aree archeologiche: il caso di San Giusto a Lucera
S.Giovacchini,
Il tumulo etrusco di Mercatale val di Pesa. Problemi di conservazione e
valorizzazione. Correl. dr. C.Nenci (Unifi), dr. A.Rastrelli (Soprint.
archeol. Fi)